Sole, relax e spiaggia: i beach bar sono nuovi modi di concepire il soggiorno al mare, luoghi dove trascorrere una giornata in un ambiente esclusivo sotto le coccole dei raggi bollenti.

Non solo stabilimenti balneari, ma anche ristoranti sulla spiaggia, dove è possibile riposarsi, godersi un drink o gustare del buon cibo, il tutto a due passi dal mare. E ancora divertimento, campi da beach tennis, da pallavolo, fitness open air. I beach bar sono un vero e proprio luogo dell’innovazione.

 

QUALI SONO I FATTORI CHIAVE PER IL SUCCESSO?

In generale, ecco cosa sta funzionando sulle spiagge:

  • FORMAT TARGETIZZATI: si tratta di concept che hanno prima di tutto una fortissima identità. Certamente – soprattutto quelli all’estero – sono in destinazioni già alla moda e già posizionati, ma il locale di successo ha sempre caratteristiche chiare.
  • …CON PROPOSTE SPECIFICHE: anche l’offerta va in questa direzione. Oggi siamo in un’epoca dove il cliente compra un’esperienza sviluppata intorno a un brand, cioè qualcosa che rappresenta un mix di valori che vengono acquisiti andando in un posto e comprando un servizio.
  • …CHE RACCONTANO UNA STORIA: nei beach bar che funzionano c’è una grande strategia che racchiude elementi come il marketing esperienziale e lo storytelling, fondamentali per conquistare il cliente.

COSA SERVE PER GESTIRE UN BEACH BAR RENDENDOLO REDDITIZIO?

Se l’identità è molto vicina all’ambiente marketing, gli elementi del controllo gestionale e l’organizzazione operativa sono di tutt’altra natura, ma comunque fondamentali per gestire un beach bar. Dal punto di vista operativo, è infatti doveroso un controllo molto preciso sia a monte che a valle, altrimenti si rischia di fare un grande business ma con poca redditività. In altri termini, bisogna curare il “back office”, dietro le quinte l’organizzazione deve essere molto precisa per poter sostenere ciò che vede il cliente.

Scendiamo nel pratico. Quali sono gli strumenti gestionali per gestire un beach bar in maniera efficace ed efficiente?

  1. Un piano di marketing: costruire una sorta di total look che preveda un servizio a 360 gradi. L’ospite che arriva al mattino può restare nello stesso luogo fino a notte inoltrata – a seconda delle legislazioni, quindi se siamo in Italia o all’estero. Dunque pianificare diverse attività nell’arco della giornata permette di arricchire l’esperienza dell’ospite, che vede gli scenari cambiare e può essere coinvolto in varie occasioni di consumo.
  2. Controllo gestionale: per sviluppare un’analisi certosina di costi e ricavi, ci si basa sul principio resa per metro quadrato, come nei ristoranti. E’ infatti applicabile alla stesura degli ombrelloni, al numero dei lettini, agli incassi della spiaggia, al numero delle consumazioni serali servite in aperitivo o after dinner. Tutti questi elementi, riportando allo stesso modello gestionale, sono applicabili a diverse tipologie di format.

Vuoi conoscere tutti gli strumenti pratici per gestire un beach bar in modo redditizio?
Guarda il mio video tutorial:

 

 

ESEMPI DI BEACH BAR CHE FUNZIONANO

L’Italia è costellata di stabilimenti balneari dal design estremamente curato e completi di ogni servizio, che attirano turisti e riversano grandi affluenze sulle nostre spiagge:

Ospitalità e relax sono le parole chiave in questo beach bar di Chioggia. È una struttura balneare dotata di ogni comfort, estremamente elegante e raffinata. Un design modernorealizzato da Afa Arredamenti e strutturato con solarium, ristorante, ampi ombrelloni, tende privè con lettini che diventano vere e proprie suites marine, rialzate rispetto alla sabbia e attrezzate con lettini lusso extra large, tavolino e panchetta, tenda superiore removibile. Qui il servizio ristorazione è diretto, una vera oasi di privacy in riva al mare.

 

Gestire un beach bar e renderlo redditizio

 

Uno storico stabilimento balneare nei lidi ravennati, aperto dall’alba a molto oltre il tramonto. L’ideale per trascorrere attimi di relax in uno spazio innovativo, interamente ristrutturato con bar-ristorante dal design moderno dove gustare uno spuntino veloce o cenare con tranquillità. Per gli interni Afa ha coniugato linee pure e tonalità delicate: una zona bar con finitura effetto intonaco e legno di quercia per i particolari, con cime marine. In questo caso l’atmosfera luminosa e rilassante è stata creata attraverso eleganti tavoli rotondi in legno biondo e i punti luce impreziositi di una nota di colore rosso. Il Bagno Taormina mette a disposizione poi un grande spazio esterno, composto da un rigoglioso giardino con tavoli ed ampi ombrelloni e vele marine, oasi di pace nelle ore calde della giornata, ed una zona più conviviale sul lato spiaggia con toni neutri e delicati di sedie, tavoli e tende in perfetta sintonia con i colori della sabbia.

 

Gestire un beach bar e renderlo redditizio

 

Un format completamente italiano che si sta aprendo al franchising, si posiziona e racconta la sua storia con un payoff altisonante: Miracle Beach. Nato dall’idea di tre soci che si sono inventati una nuova formula di beach club e entertainment, testato nel 2000 su Fregene infine esportato a Marina di Ravenna. Si basa su un concetto di spiaggia molto diverso da quello tradizionale, intrattenimento polisensoriale e valori forti. Atmosfera, arte, creatività, community. Interessante anche qui la scelta del design rilassante, prevalentemente di colore bianco, con tende leggere, sdrai e lanterne. Un momento davvero suggestivo al Singita Club è l’aperitivo al tramonto, durante il quale la spiaggia entra lentamente nella notte trasformandosi in un salotto a cielo aperto. Grandi teli bianchi vengono distesi sulla sabbia, mentre luci, fiaccole, cuscini e tavolini indonesiani accolgono chi vuole godersi lo spettacolo in relax e pura convivialità.

 

Gestire un beach bar e renderlo redditizio

 

Stabilimento balneare di Paestum, la cui storia comincia in una zona dove allora non c’era assolutamente nulla. Un caso molto interessante su come gestire un beach bar, perché la fondatrice ha creato una vera e propria idea di Repubblica che in quindici anni ha reso il locale un punto di riferimento della zona. Un beach bar molto forte sui drink, con l’idea di vivere la notte con eventi dai grandi numeri. Una formula che sfrutta al massimo le dimensioni del locale, abbastanza piccolo, la resa per metro quadrato qui è davvero eccellente.

 

Gestire un beach bar e renderlo redditizio

 

E ALL’ESTERO?

Ci sono altri stabilimenti balneari che stanno facendo letteralmente impazzire i turisti di tutto il mondo. Analizziamone alcuni:

  • NASSAU: un locale di Ibiza che propone una ristorazione di altissima qualità anche sulla spiaggia. Anche l’arredamento ricorda un club internazionale come in effetti è. Spessissimo vince premi e si classifica tra i migliori del Mediterraneo, con un posizionamento di mercato alto: quindi abbiamo una grande qualità della materia prima, attenzione al servizio e posizionamento di prezzo alto.
  • NIKKI BEACH: ora format in franchising, sta organizzando aperture in tutto il mondo. Nikki Beach ha iniziato con un concetto a suo tempo molto innovativo: gestire un beach bar con la formula revenue – quindi con l’idea di braccialetti con i quali comprare servizi all’interno del club, con potere di spesa diverso a seconda del colore. Inoltre, Nikki Beach ha portato un po’ l’idea del lounge sulla spiaggia ed è diventato famoso con la “tenda dell’indiano”. In ognuno è possibile comprare una serie di servizi, champagne incluso.
  • PRINCESA 23: una formula molto easy di Barcellona, con piccoli spazi ma tantissimi clienti. Vendita al banco, pochissimi tavoli rispetto agli high club che abbiamo visto finora, ma con una rotazione molto più alta. Il concetto redditività per metro quadro viene comunque sfruttato al massimo.
  • CAFè DEL MAR: famosissimo per i tramonti, anche questo beach bar di Ibiza non ha grandi spazi con sedute e allestimento tavoli e lettini, ma lavora moltissimo sul ticket medio. Le persone rimangono a guardare il tramonto sugli scogli intrattenendosi con più cocktail. Cafè del Mar è oggi anche un progetto musicale ben consolidato.

 

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